La purga prima del buio

Le lingue neoclassiche covano al loro interno alcune peculiarità d'influenza barbara o addirittura neologismi sorti nel tempo ed adottati successivamente anche da altri idiomi. E' il caso del termine "epurazione", le cui radici affondano in un verbo francese e che indica una pulitura a fondo in ambito però figurato e, nell'accezione pura del termine, politico. Una epurazione può essere incruenta, attraverso un congresso di partito sapientemente gestito o sfruttando in maniera machiavellica lo strumento del collegio dei probiviri; oppure può essere perpetrata in maniera sanguinosa, eliminando non solo la posizione politica dell'oppositore ma anche la sua esistenza fisica.

Il 29 giugno 1934 sembra una giornata come tante in Baviera. Anzi, non è esattamente una giornata come altre. Perché a Monaco e nella località termale di Bad Wiessee si sono dati appuntamento i capi delle Sturmabteilung (SA), i Reparti d'Assalto del partito nazista, le camicie brune di Ernst Röhm. A voler semplificare, si tratta della bassa forza del partito che da poco è salito al potere smantellando a poco a poco gli ultimi cardini della Repubblica di Weimar. Nel corso della precedente campagna elettorale le SA hanno giocato un ruolo chiave intimidendo, picchiando, incendiando, assaltando le sedi dei partiti avversari sul modello delle camicie nere fasciste italiane. Nella primavera del 1934 le SA contano due milioni di effettivi, sono una forza imponente che a volte si sostituisce persino all'OrPo (OrdnungsPolizei) e che ha chiare mire di carattere politico e militare. Ma non tutti sono d'accordo con questo modus operandi e con i progetti delle camicie brune.

Adolf Hitler conosce per la prima volta Ernst Röhm nel 1922. Sono tra i primi venti iscritti del DAP di Drexler e scorre immediata simpatia tra l'ex caporale di origini austriache e l'ex capitano di fanteria che a guerra finita ha militato nei Freikorps massacrando sindacalisti e comunisti. Dopo il Putsch del 1923 Röhm evita il carcere e litiga col futuro Führer (agli arresti), tanto da abbandonare la Germania trasferendosi in Bolivia come istruttore militare. La rottura viene ricomposta solo nel 1930 quando Hitler richiama Röhm per organizzare la milizia armata del partito: per prendere il potere è necessario gettare la Germania, prostrata dalla crisi economica, sull'orlo del caos a suon di violenze sistematiche, condizionando l'opinione pubblica al punto da far intuire che solo il NSDAP possa garantire pace, ordine e lavoro. Röhm si muove con abilità e sotto il suo comando le SA, inizialmente della consistenza di una brigata, diventano un'armata da 170mila uomini in camicia bruna.

Hitler pare non curarsi delle proteste dei generali prussiani della Reichswehr così come fa orecchie da mercante alla satira di sinistra che non perde occasione di ricordare l'acclarata omosessualità di Röhm e di diversi suoi stretti collaboratori. A Hitler le SA servono e le SA vogliono servire Hitler, gli obiettivi dei due soggetti collimano nella presa del potere e nella rivoluzione della società tedesca. Ma subito dopo essere divenuto cancelliere, Hitler viene messo di fronte alla realtà dei fatti, le SA sono scomode, sono troppo numerose, sono chiassose e violente, sono indisciplinate. Si mormora che le SA vogliano sostituirsi alla Reichswehr, che vogliano costituire un esercito in piena regola con artiglieria campale, che mirino addirittura a prendere direttamente il potere sottomettendo lo stesso cancelliere.

Quel che è certo è che Ernst Röhm non considera chiusa la partita con le elezioni. Per lui la cosiddetta rivoluzione nazionalsocialista deve proseguire abolendo ed eliminando gli ultimi rimasugli dell'epoca imperiale a cominciare dagli allievi del vecchio von Seeckt proseguendo col presidente Hindenburg. E' altrettanto certo però che non solo Hitler ha un bisogno assoluto di appoggio da parte di quegli ambienti conservatori che detestano i picchiatori delle SA ma che all'interno del partito sta crescendo una nuova ala, quella della Sezione di Protezione affidata ad Heinrich Himmler: sono le SS. La dualità tra camicie brune e fulmini gemelli emerge sempre più nonostante il rapporto di forza in termini numerici arrida alle SA. Quando Theodor Eicke e Sepp Dietrich creano la Leibstandarte, la guardia del corpo di Hitler e primo nucleo delle future Waffen-SS, Röhm protesta, teme che i suoi uomini finiscano in secondo piano. Hitler lo rassicura, rimanda il discorso a dopo l'estate del 1934, a future riorganizzazioni.

In realtà la macchina per decapitare la leadership delle SA è già in movimento da settimane. Nel nucleo del futuro RSHA Reinhard Heydrich elabora i piani e convince i gauleiter ad esagerare nelle denunce per gli eccessi delle SA in giro per il Paese. Hitler ed i suoi collaboratori si assicurano nel frattempo la fedeltà del feldmaresciallo von Blomberg che garantisce il pieno appoggio della Reichswehr: l'epurazione di un pericoloso rivale non può che far piacere ai militari. Resta l'ostacolo maggiore, il presidente. Ma Paul von Hindenburg è malato, gli resta poco da vivere e si ritira nella sua residenza raccomandando al cancelliere di operare per il bene della Germania.

Hitler quindi ha mano libera e si affida ai suoi pretoriani. Sono Himmler e Heydrich a tracciare la lista di proscrizione che comprende non solo personalità di spicco delle SA ma anche gli ultimi oppositori rimasti nella società civile e nelle sfere militari. L'accusa per tutti è di cospirazione contro lo Stato. La data fissata per l'azione è il 29 giugno: le SA hanno organizzato il consueto raduno annuale in Baviera, i capi arrivano per primi per le solite cure termali. Hitler si fa accompagnare dalla Leibstandarte al comando del fidato Dietrich mentre il corpulento Eicke ed il fido Emil Maurice agiscono da guardaspalle. La sera del 29 giugno la locanda di Bad Wiessee che ospita Röhm ed i suoi collaboratori è circondata dalle SS in tenuta da combattimento e con l'appoggio di autoblindo e mitragliatrici pesanti. Lo stesso Hitler spalleggiato da Eicke irrompe nella camera di Röhm, pistola in pugno, e ne prende a calci il letto: "Svegliati Röhm, sei in arresto!". Il capo delle camicie brune non crede alle sue orecchie, si mette sugli attenti, saluta ma viene ammanettato e portato in prigione. Nelle altre stanze avviene la mattanza: i capi vengono massacrati con i manganelli, alcuni sorpresi a letto con dei prostituti sono fucilati sul posto. A Monaco i reparti SA sono tenuti sono stretta osservazione da militari e SS che hanno preventivamente arrestato i comandanti più pericolosi e posto temporaneamente al loro posto elementi più malleabili. Nel resto del Paese cadono sotto colpi di pistola o vittime di pestaggi brutali scrittori, giornalisti, l'ex cancelliere von Schleicher, poliziotti, il capo dell'Azione Cattolica, un nazista della prima ora quale Georg Strasser, anche un pastore luterano che conosceva alcuni piccanti segreti del tormentato rapporto tra Hitler e la nipote Geli morta suicida.

Röhm trascorre la giornata in cella. A sera gli si para davanti Eicke che gli comunica che Hitler lo ha accusato di alto tradimento e che ha due possibilità di scelta, ovvero il suicidio da soldato o il plotone d'esecuzione. Su uno sgabello della camera di sicurezza viene lasciata una pistola con una sola pallottola, al prigioniero sono concessi dieci minuti. Dopo un quarto d'ora Eicke torna nella cella e trova Röhm infuriato: "Se Hitler vuole, venga lui a uccidermi!", urla. Eicke riprende la pistola, la affida all'ufficiale che lo segue il quale prende la mira in un istante e spara l'unica pallottola. Röhm cade a terra, morto. Le sue ultime parole sono un sibilo, un "Mein Führer" che si traduce in un epitaffio dal suono quasi beffardo.

Il massacro diviene noto nella pubblicistica come "Notte dei lunghi coltelli": una resa dei conti interna, una sanguinosa purga, un'epurazione. Da quel momento in avanti Hitler avrà mano libera. Il 2 agosto Paul von Hindenburg esala l'ultimo respiro e con lui muore la repubblica, Hitler si proclama pubblicamente Führer e tramite un referendum dallo scontato esito plebiscitario ottiene il pieno potere accorpando nella sua persona le funzioni di Capo dello Stato e di cancelliere. La notte nazista sulla Germania può avere inizio.

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