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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Attacco a sorpresa

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La Scimmia nello zodiaco cinese indica una scaltrezza positiva, intelligenza, talento, elasticità mentale, genialità. A differenza dell'opinione comune maturata in Occidente che identifica il primate con una bestia infida, fin troppo giocherellona e talvolta pigra o sleale, la scimmia per le popolazioni dell'Estremo Oriente è un animale dal profondo significato beneaugurante. Ed è con queste premesse, di un anno (della Scimmia, appunto) fecondo e ricco di novità positive, che nella notte tra il 30 ed il 31 gennaio 1968 le popolazioni vietnamite si preparano ad accogliere il nuovo segno zodiacale nell'inizio dell'anno secondo il calendario lunare. Il Têt è da sempre vissuto come un momento particolare, un po' come avveniva nel mondo classico mediterraneo con i giochi di Olimpia: la dimensione sacrale impone una sosta di qualunque ostilità, una tregua. Ed è quel che tutti in fondo si aspettano nell'ex Indocina divisa e devastata da anni di guerra. Alla mezzanotte

Il gigante d'ebano

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Visioni mistiche, uniformi sgargianti, titoli pittoreschi, atteggiamenti istrionici, voltafaccia clamorosi, leggende assurde. Un mix degno di un cattivo da fumetto, di un antagonista di James Bond o di uno dei più crudeli dittatori mai visti. Il 25 gennaio 1971 è un giorno particolare per la giovane Repubblica dell'Uganda, una data che resterà negli annali come l'inizio del periodo più buio e grottesco per l'ex colonia britannica. E' il giorno in cui un corpulento militare dal buffo soprannome sfrutta la momentanea assenza dell'uomo forte locale per inscenare un colpo di Stato e prendere il potere. E' il giorno di Idi Amin Dada . Nato da una famiglia di origine Kakwa (etnia del basso Nilo localizzata inizialmente nella parte più meridionale del Sudan) e Lugbara (i giganti delle giungle localizzati nell'attuale Congo), Idi assume il cognome Amin quando suo padre decide di convertirsi dal cattolicesimo all'islam sunnita. Istruito prima nella famiglia mater

Una riunione cambia la Storia

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I laghi evocano spesso leggende lontane composte da creature mitologiche che interagiscono con gli esseri umani. Più razionalmente, gli specchi lacustri richiamano l'uomo con la promessa di acque fresche, pulite e pescose garantendo dunque ristoro alla fame ed alla sete oltre che la possibilità, nei mesi più caldi, di un bagno che possa alleviare la sensazione di calura. Non deve stupire dunque che nel corso dei secoli l'umanità si sia spesso e volentieri concentrata nei pressi dei laghi creando centri abitati oppure costruendo residenze private o a vocazione turistica di varia foggia e metratura - possedere una villa vista lago viene ancor oggi considerato uno status symbol sociale che indica prosperità e buon gusto. Ma a volte una lussuosa dimora può essere destinata ad altro scopo rispetto a quello abitativo o di diletto, a volte può essere richiesto a quelle mura di custodire il più terribile dei segreti. C'è una gran ressa nel parco della residenza ubicata al civico 56

Fine di un impero

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Gli aeroporti sono a volte lo specchio della società e dell'attualità. Viaggiatori e personale aereo raccontano un vissuto ed un presente unici nella frenesia che coinvolge abitualmente le nostre esistenze. A volte gli scali aeroportuali sono testimoni o involontari protagonisti di fatti epocali, di eventi destinati a cambiare il volto di un Paese o del mondo intero. Sempre in maniera inconsapevole, nel dipanarsi secolare della tragedia umana. Il 16 gennaio 1979 qualcosa di particolare ed insolito accade a Teheran-Mehrabad. Una folla di militari, ministri, funzionari e cortigiani si assiepa al margine della pista dove staziona il Boeing "Aquila Imperiale", l'aereo privato dello Scià. Sono tutti in attesa di salutare l'imperatore e la sua ultima consorte, Farah Diba Palahvi, in procinto di imbarcarsi. Non è la prima volta che il sovrano assoluto di quella che un tempo era la Persia e che incarna in sé oltre venticinque secoli di tradizione parte per un viaggio all

Fumo (e fuoco) sulle acque

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Uno dei pezzi più celebri dei Deep Purple è senza dubbio "Smoke on the water" . Il reef di chitarra, il sound ritmato, il ritornello quasi urlato rendono indimenticabile un brano che ha quasi mezzo secolo di storia e che è stato scritto in seguito ad un episodio realmente accaduto: nel dicembre 1971, nel corso della manifestazione "Montreux Jazz Festival" ospitato dalla città svizzera sul Lago Lemano, durante un concerto di Frank Zappa uno spettatore commette una sciocchezza sparando con una pistola lanciarazzi. Il fuoco divampato in breve tempo distrugge la struttura scatenando il panico e la location, interamente devastata, resterà inagibile per quattro anni sino alla completa ricostruzione; dall'evento la rock band, presente a Montreux per incidere un disco, trae spunto per la canzone. Un altro incendio divampa poche settimane dopo quello di Montreux e riguarda un altro potenziale casinò sull'acqua. Non ci sono però i Deep Purple come testimoni ed il fatt

Quelli della Uno

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 La pubblicistica è zeppa di storie inverosimili, di buoni che diventano cattivi, di personaggi ambigui, di episodi in cui il confine tra bene e male è invisibile, di tutori della legge che diventano criminali. Ma un conto sono i libri, ben altra cosa è la realtà. E quando questa si manifesta in tutta la sua cruda durezza si stenta a credere persino ai propri occhi. Si potrebbe pensare ad uno scherzo atroce, ad una beffa orchestrata dal destino, persino ad un fraintendimento. Invece no, è tutto drammaticamente vero. E non è una storia di cappa e spada, né un romanzo noir di Carlotto. La sera del 4 gennaio 1991 fa freddo a Bologna. Forse è l'umidità a raddoppiare la sensazione di assenza di calore nelle vie delle periferie del capoluogo emiliano, forse è la solitudine che accompagna come abitudine i tutori della legge impegnati in snervanti routine di pattuglia. Nel quartiere del Pilastro si aggira una vettura di servizio, a bordo tre militari dell' Arma dei Carabinieri in di