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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

Attentato ai Carabinieri

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Esistono numeri di telefono corti, facili da ricordare, legati alle emergenze. Basta dire 118 per identificare il pronto soccorso del Suem, o il 115 per associarlo ai Vigili del Fuoco. Il 112 è da sempre legato all'intervento dei Carabinieri, quella forza militare che in tempo di pace svolge funzioni di polizia territoriale, specie nei piccoli paesi periferici. Ci si recava in una cabina telefonica, senza gettone o monete o scheda, e si componeva il 112: una voce dall'altro lato rispondeva immediatamente "Carabinieri. Dica ". E' un modo per sentirsi anche sicuri, per poter contare sempre su qualcuno nei momenti di difficoltà. Ma talvolta può significare anche altro. Non per chi chiama, ma per chi riceve. Può addirittura essere una trappola mortale . La sera del 31 maggio 1972 al centralino di Gorizia arriva una chiamata. Non c'è da stupirsi: siamo al confine orientale e gli uomini in servizio sanno che ci si può attendere di tutto. "Carabinieri. Dica&qu

Agguato al boia

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Praga è una città meravigliosa. Lo testimoniano i monumenti, l'arte barocca e gotica, la tradizione culturale, le musiche di Bedřich Smetana . Un amante discreto del decadentismo non può non lasciarsene affascinare. E cosa c'è di meglio di godersi un giro in una cabrio, con tanto di autista, della città andando al lavoro approfittando di una giornata fresca ma soleggiata? La mattina del 27 maggio 1942 , un alto ufficiale della sicurezza esce dalla propria abitazione: saluta la moglie, in attesa del quarto figlio, poi sale in auto, una Mercedes Benz cabrio comoda e lussuosa, a fianco dell'autista-attendente in divisa. Il tragitto dal quartiere residenziale di Liben a Hradčany è lungo ma come detto è una bella giornata, le strade sono libere e quasi non sembra che in Europa da due anni e mezzo si combatta un conflitto. Arrivata nei pressi di un crocicchio, la vettura rallenta per non sbandare nella svolta a sinistra. Il passeggero è tranquillo e quasi non si accorge di un r

Caccia al mostro d'acciaio

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"Dove diavolo sarà finita?" . Una domanda che tutti noi ci siamo posti almeno una volta nella vita, accorgendoci di non riuscire a trovare qualcosa. La stessa domanda se la pose alla mattina del 26 maggio 1941 l'ammiraglio John Cronyn Tovey , al comando della Home Fleet britannica, che dall'alba del 24 maggio dava la caccia alla "Bismarck" dopo che questa, nella battaglia dello stretto di Danimarca, aveva affondato lo "Hood". Dove diamine si era cacciato quel mostro di metallo? Facciamo un deciso passo indietro nel passato. La disputa navale tra Gran Bretagna e Germania risale ad inizio '900 quando i piani espansionistici del Kaiser Wilhelm II (ironicamente cugino di George V e col diritto di vestire l'uniforme dell'Ammiragliato della Royal Navy) si trasferiscono sul mare. Il guanto di sfida lanciato dalla Germania imperiale alla storica dominatrice degli oceani, la vecchia Inghilterra, è possente: sotto la guida di Alfred von Tirpi

L'agenzia del terrore

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Il 24 maggio 1974 è una bella giornata di sole, a Lisbona . Da un mese il Paese ha ritrovato serenità e libertà d'espressione dopo la caduta del regime corporativista di Marcelo Caetano, continuazione del buio periodo inaugurato da Salazar cinquant'anni prima. Rua das Praças è una elegante strada del centro storico: pavimentazione in porfido, marciapiedi a ciottoli, una via in leggera salita come ce ne sono tante nella capitale portoghese. Sono circa le 9 di mattina quando due camion militari arrivano e si arrestano davanti al civico 13, un palazzo di tre piani color carta da zucchero costruito una quindicina d'anni prima. Scende un plotone di fucilieri di marina con un ufficiale, salgono le scale sino ad un ufficio ubicato nel palazzo. Suonano il campanello ma nessuno risponde: "Aprite, Movimento das Forças Armadas!" , urla l'ufficiale bussando con violenza al portone dell'interno. Nulla. Ci si accorge in breve che il portone è blindato e un graduato prop

Scandalo alla Casa Bianca

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Tutto inutile. La sequela di "non so" , "non ricordo", "non sapevo" , persino le lacrime non possono evitare una condanna in fondo già scritta che offre un comodo capro espiatorio evitando ad un'intera classe dirigente di rispondere di accuse gravissime. Il 4 maggio 1989 un giudice federale emette il verdetto che si ritiene pietra tombale su uno dei peggiori scandali politici e militari degli Stati Uniti: "Per i reati di corruzione, ostruzionismo alle indagini del Congresso e distruzione di documenti riservati, questa Corte condanna il tenente colonnello Oliver North , già USMC, a tre anni di reclusione con sospensione della pena, due anni di libertà vigilata, 150mila dollari di multa e 1200 ore di servizio alla comunità di Washington DC" . L'America conosce da tempo il nome ed il volto di Oliver North. Eroe della guerra del Vietnam dove aveva condotto in combattimento un plotone di Marines dimostrando ottime doti di comando e sprezzo de